(di Paolo Margari)

Il sito lecce2019.it
Mi dispiace essere esplicito ma sento di dover dire quello che penso, pur consapevole di turbare lo straordinario ego di conterronei campanilisti.
Credo che la #Lecce di oggi possa solo ambire ad essere la capitale della spocchia e del triste turismo a ore. Non è con quattro stornelli urlati e improvvisati all’ultimo minuto, conditi da comparse carnascialesche arruolate all’uopo, grazie alla magnanima e provinciale vanità di alcuni amministratori locali, che si conquista un ruolo così importante.
La piccola capitale dell’arroganza, dell’approssimazione, del nepotismo che ha rinnegato il suo passato sostituendo la quotidianità di un tempo con un barocco di facciata, spoglio di vita, svanita come la pietra leccese, è stata un fuoco di paglia.
C’è tanto da apprendere, con immensa umiltà, lontano dalla cloaca delle autocelebrazioni. Zero voti non sono un caso.
Complimenti a #Matera, città unica e probabilmente più umile.
Già fra le favorite dagli scommettitori, Matera ha vinto con 7 voti su 13 superando anche le altre città candidate Perugia, Siena, Cagliari e Ravenna, oltre a Lecce. L’altra città europea che condividerà il ruolo di capitale della cultura nel 2019 sarà Plovdiv (Bulgaria).
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